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Poiché l’azione didattica si svolge all’interno di una singola e determinata classe, composta da singole e specifiche individualità, tutte con un proprio pregresso sociale, familiare, educativo, culturale, è con essa che gli operatori scolastici devono inizialmente misurarsi. Gli obiettivi che i docenti fissano al proprio lavoro quotidiano per conferirgli un senso ed una direzione, devono pertanto essere calati nella realtà sempre mutevole e irripetibile delle condizioni umane e scolastiche che di volta in volta si determinano.

In tale ottica, è meritevole di attenta e accurata analisi la situazione di partenza di ogni singolo allievo, al fine di assicurare una “accoglienza” tale da rendere più agevole sia l’inserimento scolastico iniziale, sia il passaggio dal biennio ginnasiale al triennio liceale. Analogamente, devono essere pensati percorsi individualizzati, sia nella fase di recupero degli alunni in situazione di difficoltà sia nella valorizzazione delle attitudini individuali più spiccate.

La valutazione della situazione di partenza degli allievi, che ha una funzione di natura diagnostica circa i livelli cognitivi iniziali e le caratteristiche effettive dell’ingresso (gli atteggiamenti verso la scuola e verso le singole discipline), si avvale di tutti gli strumenti e di tutte le conoscenze disponibili, dai giudizi sintetici degli esami di licenza media, ai giudizi e alle valutazioni formulati nelle classi precedenti, dai test di ingresso, alle risultanze delle prime verifiche nello scorcio iniziale dell’anno. Nessuno di questi elementi di conoscenza può trasformarsi in una “camicia di forza” della valutazione e in un fattore di condizionamento del giudizio.

La raccolta di questi dati non ha e non potrebbe avere, infatti, carattere selettivo e discriminatorio, ma rappresenta solo il punto di partenza per la programmazione di un’attività didattica commisurata alle effettive possibilità degli allievi, ai tempi della loro crescita e maturazione, al sostrato culturale sul quale dovrà poggiare – e col quale dovrà interagire- il successivo apprendimento.

Se, pertanto, in questa fase d’avvio emergeranno difficoltà e lacune dal punto di vista dei prerequisiti essenziali, sarà buona norma per tutti fermarsi, rafforzare le conoscenze di base richieste e rinviare, poniamo, l’inizio dello svolgimento della morfologia latina e greca, per lasciare spazio al rafforzamento delle conoscenze e delle competenze di lingua italiana, che ne costituiscono l’ineliminabile base e fondamento.

Un utile contributo per definire, in questo caso, la situazione di partenza dell’istituto nel suo complesso proviene anche dall’indagine sugli adolescenti nel territorio del DSB 53 ASL Napoli 1, condotta tra gli studenti del Liceo, che ha messo in rilievo le risultanze seguenti:

-      la scuola è considerata dagli alunni un luogo dove si impara un “mestiere”;

-      per gli intervistati sarebbe importante rendere meno formale il rapporto con l’istituzione scolastica, introducendo all’interno di essa spazi di informazione sulla droga, la sessualità, e, soprattutto, di confronto sul futuro, che appare loro nebuloso ed incerto, e sul quale vorrebbero essere rassicurati;

-      molto elevato risulta il numero di coloro che coltivano hobby o interessi, che spaziano dalle attività sportive alla musica;

-      l’istruzione scolastica è ritenuta comunque utile dai giovani per il prosieguo della loro vita e per il loro inserimento sociale.

-      Contro la tendenza dominante ad una fuoriscita ritardata dei giovani dai nuclei familiari di provenienza, gli alunni del Liceo dichiarano di voler diventare presto indipendenti, trovare un lavoro e formarsi una famiglia.

I dati rilevati non possono non indurre i responsabili della programmazione scolastica, docenti in primis, a dare risposte, laddove possibile, ad istanze e a bisogni di cui i nostri giovani sono portatori, attraverso attività di orientamento, strutture di ascolto per l’eliminazione del disagio, centri di informazione e di educazione sui temi della droga e della sessualità, attivazione di corsi e realizzazione di progetti in grado di rispondere sempre meglio alle richieste dei giovani per il tempo libero, rafforzamento delle motivazioni che li inducano a ritenere utile e produttivo ciò che essi fanno sui banchi di scuola.

Le finalità 

Si riassumono in sintesi quelle che, alla luce delle valutazioni dei singoli docenti, dei Consigli di classe, dei dipartimenti disciplinari e del Collegio dei docenti, appaiono le fondamentali finalità generali a cui il Liceo deve mirare nel corso della sua opera educativa:

·        Educare alla capacità di relazionarsi in modo corretto con se stessi e con gli altri

·        Educare all’acquisizione di un patrimonio di competenze, capacità, conoscenze strutturate, tali da consentire l’accesso a qualsiasi facoltà universitaria ed al mondo delle professioni, favorendo in modo particolare lo sviluppo di un metodo di apprendimento autonomo (“imparare ad imparare”) e di un’espressione linguistica accurata e consapevole, come segno di razionalità del pensiero

·        Educare ad una flessibilità di atteggiamento e di cultura tale da consentire un approccio consapevole alla realtà del mondo moderno, attraverso   l’acquisizione di una coscienza e di una memoria storica.

·        Favorire, in modo particolare, l’acquisizione da parte dell’allievo di un’autonoma capacità di giudizio, in una società nella quale tendono ad affermarsi fenomeni di omologazione, di conformismo, di “pensiero unico”.

·        Educare alla consapevolezza di vivere in un mondo “globalizzato” e ad una idea tollerante e multiculturale dei rapporti sociali e interpersonali; orientando, in particolare, la formazione educativa verso i nuovi orizzonti europei

·        Permettere allo studente, attraverso un adeguato percorso di conoscenza e di maturazione interiore, di compiere scelte consapevoli circa il suo futuro scolastico e professionale

·        Promuovere i rapporti della scuola con il territorio ponendosi, nel suo ambito, quale fattore di riferimento e di crescita culturale

Gli assi culturali del nuovo biennio

Il recentissimo Regolamento definitivo sul nuovo obbligo d’istruzione fissa le competenze chiave cui l’azione educativa deve tendere, inquadrandole in una serie di “assi culturali” che si ritiene opportuno riportare in questo punto del documento. Si resta, al riguardo, in attesa delle relative norme di applicazione.  e cioè, per quanto ci compete, di indicazioni circa il modo in cui queste formulazioni di carattere generale dovranno concretamente calarsi nella realtà del biennio ginnasiale, nei suoi contenuti di programma, nel suo sistema di discipline.

Asse dei linguaggi (padronanza della lingua italiana; utilizzazione di una lingua straniera per scopi comunicativi e operativi; utilizzazione degli strumenti fondamentali per la fruizione del patrimonio artistico e letterario; utilizzazione e produzione di testi multimediali)

Asse matematico (uso delle tecniche di calcolo aritmetico e algebrico; analisi delle figure geometriche; strategie per la soluzione di problemi; analisi e interpretazione di dati; anche con rappresentazioni grafiche)

Asse scientifico-tecnologico (osservazione e analisi di fenomeni naturali e artificiali; analisi dei fenomeni legati alle trasformazioni di energia; consapevolezza delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate)

Asse storico-sociale (comprensione del cambiamento e della diversità dei tempi storici, attraverso il confronto tra epoche e aree geografiche e culturali; collocare l’esperienza personale in un sistema di regole; riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio-economico).

Gli obiettivi

Gli obiettivi che i docenti di tutte le discipline, al di là di quelle che sono le specificità di ogni singola materia, intendono perseguire sono i seguenti:

Formativo-cognitivi:

1.   Conoscere gli elementi essenziali del nostro patrimonio culturale

2.   Comprendere testi, fatti, fenomeni

3.   Analizzare correttamente testi, fatti, fenomeni

4.   Raccogliere e organizzare i dati in una sintesi coerente

5.   Applicare regole e principi generali a casi specifici e concreti

6.   Valutare autonomamente testi, fatti e fenomeni

7.   Esprimere il proprio pensiero in modo corretto e chiaro, acquisire gusto e consapevolezza espressivi.

Formativo-comportamentali

1.   Essere consapevole di sé, del significato e delle conseguenze dei propri comportamenti e delle proprie scelte

2.   Essere consapevole del significato e della funzione delle regole, della necessità di rispettarle e acquisire un senso profondo della legalità al quale informare le proprie azioni

3.   Essere capace di affrontare con senso di responsabilità il lavoro e l’impegno

      personale, maturando un senso di appartenenza al gruppo sociale

4.   Essere capace di compiere scelte ed avere comportamenti dettati da senso critico e

     non conformistici

5.   Improntare i propri comportamenti ad uno spirito di tolleranza e superare ogni pregiudizio nei confronti della diversità.

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