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Tutti i metodi applicati nell’insegnamento delle diverse discipline prevedono una partecipazione attiva e dialogica dell’alunno (ricerche, relazioni individuali o di gruppo, costruzione del modulo didattico a partire dalla lettura diretta dei testi e dalla discussione guidata su di essi, apprendimento per problemi mediante l’uso della ricerca-azione). La stessa lezione frontale di tipo tradizionale può essere svolta in modo che l’allievo, sollecitato ad utilizzare le conoscenze pregresse e le doti di intuizione, collabori attivamente col docente alla sua elaborazione. Gli steccati tra “frontale” e “non frontale”, esasperati dalla didattica moderna con atteggiamento spesso solo nominalistico, si stemperano, infatti, nella realtà della concreta e quotidiana azione didattica.

La centralità del testo nelle materie letterarie e umanistiche, dell’esperimento in quelle scientifiche, non prescinde comunque dalla necessità di fornire all’alunno un disegno complessivo dei fatti e dei fenomeni ed una visione organica e sistematica delle questioni, purchè, appunto, non sganciata dalla possibilità della verifica e dell’esperienza diretta (ad un giornalista che gli chiedeva se fosse utile agli alunni il metodo di ricerca della scuola francese degli “Annales”, Braudel, il grande storico che ne era esponente di spicco, rispose che l’insegnamento scolastico deve innanzitutto fornire quadri prospettici d’insieme, di stampo tradizionale…).

Il problem-solving viene impiegato, in modo particolare, nelle discipline matematico-scientifiche, per condurre gli allievi alla soluzione di problemi complessi, ma può essere utile strumento metodologico anche in ambiti diversi, come ad esempio la costruzione di un saggio breve, scomposto, in fase di esercitazione, in una serie di quesiti sui singoli testi e dati che ne rappresentano la documentazione, o, ancora, la traduzione, intesa come punto d’arrivo di una serie di passaggi volti alla scomposizione del brano nei suoi elementi costitutivi.

La prospettiva storico-epistemologica, applicata alla sfera delle materie scientifiche, può rappresentare un utile collante tra discipline dell’area scientifica e discipline letterarie e umanistiche, sia sul piano del metodo sia dei contenuti.

Tra le tecniche concernenti le dinamiche interpersonali e di gruppo può risultare efficace, specialmente ai fini del recupero, la strategia del tutoraggio.

Gli strumenti e i materiali audiovisivi rappresentano ormai una risorsa preziosa per l’insegnante, a condizione che l’impatto delle immagini e dei suoni, che provocano un più diretto coinvolgimento emotivo degli alunni, venga filtrato da un’opportuna mediazione didattica. L’articolazione del cineforum può, al riguardo, rappresentare un utile modello di riferimento.

Le visite guidate, le lezioni itineranti e i viaggi d’istruzione, utile fattore di amalgama e di socializzazione del gruppo-classe, devono essere intesi come momenti di verifica dell’apprendimento teorico e di sollecitazione ad un’idea della cultura come lettura diretta e decodifica della realtà nei suoi diversi aspetti.

Particolare attenzione viene dedicata all’acquisizione delle metodologie relative ai nuovi mezzi di comunicazione e ai linguaggi delle nuove tecnologie, così come allo studio della lingua straniera. Per quest’ultima, nel rimandare alle relative indicazioni didattiche disciplinari, si segnala qui l’impiego del CLIL (Content Language Interaction Learning).

L’insegnamento delle diverse discipline si avvale degli strumenti, delle occasioni educative e degli spazi sottoindicati: libri di testo, materiale didattico in fotocopia, audiovisivi, libri della biblioteca scolastica e/o di classe, carte geografiche, pubblicazioni varie, quotidiani; eventi culturali, lezioni itineranti, visite didattiche, viaggi d’istruzione; palestra, laboratori (informatico, linguistico, scientifici, mobili e on-line), aula per la proiezione degli audiovisivi.

In tutti i casi i docenti sapranno individuare i nuclei essenziali e fondanti delle diverse discipline, consapevoli che è sana didattica quella che riesce ad armonizzare la necessità di trasmettere conoscenze con l’esigenza di insegnare metodi, strategie di apprendimento, competenze che costituiranno per gli alunni un “possesso per sempre”.

Le verifiche e la valutazione

·         Verifiche

Costituiscono strumenti della verifica:

a)    Test o prove strutturate e semistrutturate a scelta multipla, vero/falso, completamenti, trattazione sintetica, risposta singola;

b)    prove a struttura aperta (produzione di testi di vario tipo, temi, relazioni, lettere, articolo di giornale, saggio breve, interrogazioni orali)

c)    traduzioni dal greco, dal latino e dall’inglese.

Le prove tenderanno alla massima oggettività possibile. I docenti potranno utilizzare griglie di valutazione e, in tutti i casi, motiveranno i punteggi assegnati in modo trasparente e comprensibile.

Il numero delle prove sarà congruo, cioè tale da fornire elementi di giudizio attendibili. Le modalità di verifica saranno esplicitati dai docenti nelle programmazioni individuali.

·         Valutazione

La valutazione in itinere o formativa viene effettuata durante gli interventi didattici ed ha lo scopo di fornire le informazioni necessarie per la regolazione dell’azione didattica, non esclusa la necessità di avviare l’attività di recupero.

La valutazione finale o sommativa si colloca al termine di una frazione rilevante del lavoro scolastico. La sua funzione è quella di consentire un bilancio complessivo dell’apprendimento, sia a livello del singolo alunno sia a livello dell’intero gruppo-classe. Sempre nell’ottica di una ricerca di oggettività nel giudizio, viene adottata una griglia di valutazione. Quest’ultima rappresenta un punto di riferimento per i consigli di classe e per i singoli docenti, che potranno rimodularla secondo le esigenze e le caratteristiche delle diverse metodologie e della specificità della materia d’insegnamento.

Indicatori:

1. Conoscenze

2. Comprensione

3. Analisi

4. Sintesi (intesa come capacità di organizzare gli elementi a disposizione in modo organico e coerente)

5. Applicazione (intesa come capacità di applicare regole e principi generali a situazioni concrete)

6. Valutazione (intesa come capacità di elaborazione critica e personale)

7. Competenze linguistico-espressive

Per ciascuno degli indicatori, si forniscono i relativi descrittori: 

Conoscenze

0-3: nulle o scarse

4: frammentarie e lacunose

5: superficiali

6: conoscenze adeguate dei contenuti essenziali

7-8: conoscenza completa di tutti gli argomenti

9-10: conoscenze approfondite, arricchite da letture personali

Comprensione

0-3: comprensione nulla o scarsa

4: comprensione parziale e lacunosa

5: comprensione superficiale

6: comprensione degli elementi essenziali

7-8: comprensione completa di tutti i concetti

9-10: comprensione approfondita di tutti gli aspetti del problema e delle loro reciproche relazioni

Analisi

0-3: capacità di analisi nulla o scarsa

4: individuazione parziale e/o errata degli elementi

5: individuazione parziale degli elementi

6: individuazione solo degli elementi essenziali

7-8: individuazione di tutti gli elementi

9-10: individuazione accurata di tutti gli elementi e delle loro relazioni reciproche

Sintesi

0-3: capacità di sintesi nulla o scarsa

4: elencazione degli elementi senza organicità e coerenza

5: elencazione degli elementi in modo solo in parte coerente

6: capacità di produzione di un insieme coerente

7-8: capacità di fornire una sintesi organica e coerente

9-10: capacità di fornire una sintesi organica, coerente, ricca ed articolata.

Applicazione

0-3: capacità di applicazione nulla o scarsa

 4: l’alunno riferisce solo mnemonicamente la regola generale

5: riesce ad applicare le regole generali solo in situazioni di minima difficoltà

6: sa operare il passaggio dalla regola generale al caso concreto

7-8: applica regole e principi generali anche a situazioni nuove non oggetto di studio

9-10: applica regole e principi in modo estremamente corretto ed anche originale

Valutazione

0-3: capacità di valutazione nulla o scarsa

4: l’alunno valuta in modo non autonomo (ad es. si limita a riferire giudizi e valutazioni altrui)

5: tenta di valutare ma non fornisce sufficienti motivazioni

6: è capace di fornire valutazioni motivate

7-8: è capace di fornire valutazioni motivate e personali

9-10: è capace di valutare un fenomeno in modo originale e da diversi punti di vista

Espressione

0-3: si esprime in modo scorretto, non adopera il lessico in modo appropriato, manca di padronanza sintattica, commette errori grammaticali;

4: commette ripetuti errori lessicali e sintattici, che gli impediscono di esprimere il suo pensiero e di esporre gli argomenti in modo chiaro e compiuto;

5: riesce solo in parte ad esprimere il suo pensiero e ad esporre gli argomenti in maniera corretta

6: si esprime correttamente

7-8: si esprime in modo chiaro e corretto per proprietà lessicale e padronanza sintattica

9-10: adopera il linguaggio in modo del tutto preciso e corretto, compiendo scelte lessicali accurate e specifiche, padroneggiando pienamente le strutture sintattiche e rivelando anche originalità espressiva.

Concorrono alla valutazione dell’alunno, in una sintesi armonica, i seguenti indicatori di carattere comportamentale:

Ø  partecipazione

Ø  assiduità nell’impegno

Ø  frequenza delle lezioni

Ø  confronto tra livelli di partenza e livelli conclusivi (progressione nell’apprendimento).

 Per l’ammissione all’anno successivo, viene fissato un numero massimo di tre insufficienze, ma viene lasciato comunque ai Consigli di classe un margine di discrezionalità nella valutazione finale, che deve essere sempre adeguatamente motivata.

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Ultimo aggiornamento:  10-04-09