VISTA
la convocazione del 07/10/08 inviata a tutte le parti
del tavolo negoziale a mezzo fax o a mezzo racc.ta a
mano, protocollo n. 4274;
VISTO
l’art. 6 del CCNL per il quadriennio normativo 2006/09;
VISTO
l’accordo per il II biennio economico 2006/07;
VISTO
il Piano dell’Offerta Formativa 2008/09 deliberato dal
Collegio dei Docenti in data 21/10/2008 e adottato dal
Consiglio di Istituto in data 28/10/2008;
TENUTO
conto degli incarichi conferiti dal D.S.;
SENTITO
il DSGA;
VISTA
la proposta del DSGA per il Piano delle Attività del Personale ATA per
l’a.s. 2008/09;
VISTA
la proposta contrattuale trasmessa dal D.S.;
T R A
Il D.S. Prof. Nigro
Giuseppe
E
la RSU d’istituto e i
rappresentanti territoriali dei sindacati firmatari,
all’incontro del
10/11/08 sono presenti i componenti della RSU d’istituto prof.sse
Bottino Giuseppina e Fabbricatore Clotilde, nonchè in rappresentanza del
sindacato territoriale Delegato F.L.C. C.G.I.L. __________________,
Delegato GILDA UNAMS prof. Pietro AVOLIO, Delegato U.I..L. prof.ssa Vera
PANICO
si conviene quanto
segue:
la presente intesa,
raggiunta in data odierna, si intende conclusa con la firma da parte dei
rappresentanti sindacali, RSU e successivamente sottoposta al visto di
congruità del Collegio dei Revisori dei Conti.
Le disposizioni
contrattuali che seguono hanno fonte negoziale e sono modificabili e/o
integrabili, nel corso delle trattative, con le stesse modalità con cui
vengono stipulate.
P R E M E S S A
Il sistema delle
relazioni sindacali nell’ambito dell’istituzione scolastica mira a far
si che le condizioni del rapporto di lavoro non siano determinate da
scelte unilaterali, ma da decisioni partecipate e condivise, condizioni
necessarie per realizzare gli obiettivi del sistema di Istruzione
pubblica di efficacia ed efficienza dei servizi prestati alla
collettività.
Pertanto le relazioni
sindacali sono improntate al rispetto dei ruoli e contribuiscono a
valorizzare le professionalità coinvolte e a migliorare le condizioni di
lavoro, nella prospettiva della correttezza e trasparenza dei
comportamenti e delle procedure. Ciò costituisce, per patto espresso,
reciproco impegno delle parti contraenti e guida in caso di
interpretazione autentica di singole clausole negoziali.
TITOLO I –
DISPOSIZIONE DI CARATTERE GENERALE
ART. 1 – CAMPO DI
APPLICAZIONE, DURATA E CALCOLO DELLE RISORSE
La premessa
costituisce primo patto del presente accordo.
La contrattazione
integrativa d’Istituto si svolge con cadenza annuale per la parte
economica.
Per la parte
normativa il contratto rimane in vigore fino alla stipula del nuovo
contratto.
La contrattazione
d’Istituto trova applicazione nei confronti di tutto il personale
dell’Ist.Liceo Classico "G. Garibaldi" appartenente al Comparto Scuola.
Il presente contratto
può essere integrato e/o modificato con le stesse modalità della
stipula. Per patto espresso ogni modifica che non risulti da atto
scritto è nulla.
Il contratto può
essere integrato e/o modificato anche su sollecitazione di una sola
parte, relativamente ad eventuali modifiche nei livelli superiori di
contrattazione o se si fosse riscontrata una lacuna.
In previsione della
vigenza del nuovo contratto le parti si impegnano a rivedere o integrare
il presente accordo.
In ogni caso nessuna
delle parti adotterà provvedimenti unilaterali nei quindici giorni che
seguono il primo incontro per la ricontrattazione.
Calcolo delle risorse
Le risorse per l’a.s.
2008/2009 sono calcolate in base ai parametri fissati dagli artt. 85 e
90 del Contratto Collettivo del 29/11/2007
Criteri generali per
l’utilizzo delle risorse destinate al personale docente
Le risorse, così
individuate, coerentemente alle linee programmatiche indicate nel POF,
saranno suddivise per compensare:
- personale docente
- le attività
prioritarie per il funzionamento dell’Istituto;
- le attività delle
commissioni o gruppi di lavoro;
- corsi di recupero
- macro/progettazione
approvata dal Collegio dei Docenti ed articolata in
- progetti d’Istituto;
- attività e progetti speciali.
La ripartizione delle
risorse relative al fondo d’Istituto che vanno a retribuire i progetti
deve tener conto dei criteri indicati dal Collegio dei Docenti.
Dalla disponibilità
del Fondo d’Istituto programmata e suddivisa tra area docente ed area
ATA va accantonata una somma pari al 10% delle risorse, per riserva, da
utilizzare per nuove e sopraggiunte attività e/o esigenze.
La quota di riserva
accantonata e non utilizzata per attività sopraggiunte potrà essere
utilizzata per retribuire attività aggiuntive svolte ed ore eccedenti il
monte ore previsto ed assegnato a preventivo.
ART. 2 – DIRITTO DI
ACCESSO AGLI ATTI CONTRATTUALI E DIFFUSIONE
Tutto il personale ha
diritto di accesso ai documenti della contrattazione interna.
Copia del contratto è
distribuita, a richiesta, a cura del D.S., a tutto il personale in
servizio al momento dell’assunzione dello stesso agli atti.
Il rilascio di copia
agli atti della scuola avviene senza oneri e, di norma, entro tre giorni
dalla richiesta scritta.
Si rinvia al
Regolamento di Istituto circa le modalità di accesso agli atti
amministrativi e alle modalità di diffusione di idee e opinioni
all’interno dell’Istituto.
ART. 3 – TRASPARENZA
AMMINISTRATIVA
Le parti concordano
che all’Albo dell’Istituto verranno affissi i prospetti analitici
relativi all’utilizzo del Fondo dell’Istituzione scolastica, indicando i
nominativi, le attività, gli impegni orari, i compensi relativi a
ciascun dipendente.
L’affissione
garantisce la trasparenza e l’autotutela della PA.
I predetti dati,
essendo previsti da norme in materia di rapporti di lavoro, non
intercettano i divieti di diffusione dei c.d. "dati sensibili" e,
quindi, non costituiscono violazione della privacy.
Copia dei predetti
documenti è consegnata alle RSU ai sensi del presente contratto.
ART. 4 – INFORMATIVA
PREVENTIVA E SUCCESSIVA
In adempimento degli
obblighi di informativa preventiva e successiva, ciascuna delle parti
può assumere l’iniziativa di fissare un appuntamento, indicando una rosa
di giorni e orari, per concordare un formale incontro, finalizzato a
fornire notizie oggetto di informativa preventiva e successiva, con un
preavviso di almeno cinque giorni.
Nei due giorni che
precedono la data dell’incontro, il D.S. metterà a disposizione delle
parti i documenti su cui si fonda l’informativa.
Laddove per la
mancata disponibilità di una delle parti, RSU o DS, non si riuscisse a
fissare un formale incontro o lo stesso andasse deserto, le altre parti
provvederanno a mettere in mora l’inadempiente.
Trascorsi dieci
giorni dalla ricezione della messa in mora, le parti saranno libere di
adire l’autorità giudiziaria anche per accertare l’esistenza di un
eventuale comportamento antisindacale.
ART. 5 – MATERIE E
TEMPI DI SVOLGIMENTO DELLE RELAZIONI SINDACALI D’ISTITUTO
Relativamente alla
informazione preventiva annuale, alla contrattazione integrativa e
all’informazione successiva si fa riferimento a quanto stabilito
dall’art. 6 del CCNL 2006/2009. Il DS dovrà formalizzare la proposta
contrattuale entro termini congrui con l’inizio dell’a.s. adottando la
seguente calendarizzazione per la stipula del Contratto Integrativo
d’Istituto:
- entro il 15 di settembre avranno inizio le
trattative, a cura del D.S., che dovranno terminare entro il 30
novembre
- La contrattazione verterà in modo
dettagliato sui seguenti punti:
- modalità e criteri di utilizzazione del
personale in rapporto al Piano dell’Offerta Formativa e al Piano
delle Attività e modalità di utilizzazione del personale a.t.a.
- criteri e modalità di applicazione dei
diritti sindacali.
- attuazione delle normativa in materia di
sicurezza nei luoghi di lavoro.
- criteri generali per la ripartizione delle
risorse del Fondo d’Istituto e per l’attribuzione dei compensi
accessori al personale docente, educativo ed a.t.a. compresi i
compensi relativi ai progetti nazionali e comunitari.
- criteri e modalità relativi
all’organizzazione del lavoro e dell’articolazione dell’orario di
lavoro del personale docente e ATA, nonché i criteri per
l’individuazione del personale docente, educativo e a.t.a. da
utilizzare nelle attività retribuite con il Fondo d’Istituto.
ART. 6 – DIRITTI
SINDACALI
I diritti sindacali
della RSU, dei singoli e delle OO.SS. sono stabiliti dal CCNL, al quale
ci si riporta.
Il contratto integrativo individua gli strumenti attraverso cui si
estrinsecano e regolamenta le modalità di utilizzo.
Alla RSU e ai
terminali associativi è consentito di comunicare con il personale
durante l’orario di servizio, per urgenti motivi di carattere sindacale,
salvaguardando il diritto allo studio degli allievi e le inderogabili
esigenze di servizio.
Alla RSU è assegnato
l’utilizzo di un armadio per la raccolta di materiale utile
all’esercizio delle proprie funzioni, presso il corridoio antistante i
locali di segreteria al 3^ piano della sede in via C. PECCHIA 26
,NAPOLI.
Alla RSU e TAS, per
le esigenze connesse alla funzione, è riconosciuto il diritto all’uso
gratuito dei mezzi di riproduzione e di comunicazione disponibili nella
scuola: fotocopiatrici, telefono, fax, e–mail e bacheca.
In mancanza di diverso accordo, saranno all’uopo disponibili le
apparecchiature presenti nei locali del centralino e della
vicepresidenza.
La RSU e i terminali
associativi hanno diritto a scaricare i files e a ricevere i documenti
loro indirizzati attraverso intranet e collegarsi ai siti web
d’interesse sindacale, attraverso i computers anzidetti.
ART. 7 –
INTERPRETAZIONE DELLE CLAUSOLE CONTRATTUALI
Qualora sorgano
controversie sull’interpretazione di clausole contrattuali, ciascuna
delle parti può assumere l’iniziativa di formalizzare il quesito
interpretativo, contemporaneamente fissando la data di un apposito
incontro allo scopo di definire consensualmente il significato della
disposizione in questione.
Entro dieci giorni
dal primo incontro, se le parti non hanno raggiunto un accordo circa il
significato da attribuire alla disposizione controversa, ciascuna di
essa riprende le proprie prerogative ed è libera di agire nelle sedi
opportune.
Per volontà espressa
le parti concordano di astenersi da qualsiasi iniziativa individuale nei
dieci giorni che intercorrono tra la data del primo incontro fissato ai
sensi del presente articolo e il termine finale che le stesse si sono
date per procedere all’interpretazione autentica.
Nel caso si raggiunga
l’accordo di interpretazione autentica, la norma, nel significato
chiarito deve intendersi in vigore fin dalla sottoscrizione del
contratto.
ART. 8 – ASSEMBLEE
DEI LAVORATORI
La convocazione
d’assemblea è comunicata al D.S. cinque giorni prima se indetta in
orario di servizio, due giorni prima se fuori dell’orario di lavoro.
Della comunicazione il D.S. ne dispone immediatamente l’affissione
all’Albo, dandone, contestualmente, avviso attraverso una circolare, a
tutto il personale.
L’assemblea può
essere convocata per tutti i lavoratori della Scuola o solo per una
parte di essi.
Tutti i lavoratori
hanno diritto a partecipare alle assemblee e se sono impegnati in
servizio nelle ore di assemblea, devono comunicare la loro adesione
attraverso l’apposizione della firma nell’apposito elenco allegato alla
circolare del D.S..
Il personale non deve
firmare la presenza all’assemblea.
Per coloro che hanno
aderito verrà conteggiato il tempo di durata dell’assemblea, che, quindi
sarà scalato dal monte ore annuale pro-capite di dieci ore per
partecipare ad assemblee sindacali.
Il D.S. provvede agli
adempimenti organizzativi di propria competenza, con 24 ore di anticipo
rispetto alla data fissata per l’assemblea.
A richiesta,
inoltrata al DSGA, saranno disponibili le attrezzature elettroniche
necessarie (microfono, videoproiettore, computers, etc.).
In caso di più
assemblee concomitanti, il D.S. assegnerà i locali in modo che risultino
adeguati rispetto al numero degli aderenti.
Qualora tutto il
personale ATA decida di aderire ad una assemblea, sarà garantito il
servizio di portineria e centralino, le unità (numero uno )di personale
addetto saranno individuate la prima volta attraverso un sorteggio e
successivamente attraverso il criterio della rotazione.
Per tutto quanto non
previsto, si rinvia alle norme della contrattazione collettiva
nazionale.
ART. 9 – SCIOPERO
Allo sciopero
proclamato dalla RSU si applicano le stesse regole degli scioperi
proclamati dai sindacati.
In particolare, la
RSU informa preliminarmente il DS, proclamando lo stato d’agitazione,
dando inizio ai tentativi di conciliazione. Se il tentativo fallisce la
RSU proclama lo sciopero con 15 giorni di preavviso, contestualmente
comunicandone la durata, le modalità di attuazione e le motivazioni al
DS e al Dir. Scolastico Regionale.
Da chiunque dei due
soggetti anzidetti venga proclamato lo sciopero, il D.S., attraverso una
comunicazione chiede ai lavoratori l’adesione allo sciopero. I
lavoratori non sono obbligati a comunicare l’adesione, ma, ove lo
facessero, il D.S. ha il diritto di rifiutare una eventuale offerta
tardiva di prestazione lavorativa.
Almeno cinque giorni
prima dello sciopero il DS, valutata la concreta possibilità di erogare
il servizio e in quali termini, comunica il servizio previsto il giorno
dello sciopero. Il giorno successivo il DS rende noti i dati relativi
alla partecipazione allo sciopero.
Le parti chiariscono
che non è possibile utilizzare il personale che non sciopera per un
numero di ore superiore a quello già previsto per ciascuno, mentre è
possibile effettuare variazioni d’orario con preavviso di almeno 24 ore
allo scopo di assicurare il servizio comunicato alle famiglie.
ART. 10 – PERMESSI
SINDACALI ALLA RSU
I permessi sindacali,
nella misura stabilita dalle vigenti disposizione di legge, sono gestiti
autonomamente dalla RSU, nei limiti del tetto massimo consentito. La RSU
comunica almeno due giorni prima, i nominativi del componente che
usufruirà dell’esonero.
TITOLO II INFORMAZIONE
PREVENTIVA
ART. 11 – CRITERI PER
I PERMESSI SULL’AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
Le iniziative di
formazione e aggiornamento del personale si svolgono, di regola, al di
fuori dell’orario di servizio e secondo il disposto degli artt. 63, 64 e
65 CCNL.
Sono garantiti i
diritti di partecipazione a tutto il personale e precisamente i docenti
hanno diritto di fruire di cinque giorni per anno scolastico per la
partecipazione ad iniziative di formazione con esonero dal servizio.
A tal fine le parti
pattuiscono, espressamente, che le richieste per usufruire dei predetti
esoneri, da inoltrare di norma con almeno cinque giorni d’anticipo,
verranno riscontrate entro tre giorni dalla data di inoltro al
protocollo dell’Istituto.
Per patto espresso,
le parti concordano nella necessità di contemperare il diritto in parola
con il diritto allo studio degli allievi, per cui il D.S. non
autorizzerà più di due richieste tenendo conto dell’eventuale fruizione
di precedenti permessi avanzate per lo stesso giorno, dando precedenza
alle prime richieste e tenendo conto dell’eventuale fruizione di
precedenti permessi. Farà fede la data del protocollo.
Relativamente al
personale a.t.a. la partecipazione alle iniziative di aggiornamento
avverrà nel limite delle ore necessarie alla realizzazione del processo
formativo. Eventuali ore eccedenti saranno utilizzate a riposo
compensativo. Il D.S. autorizzerà le richieste di partecipazione alle
iniziative di aggiornamento, anche utilizzando l’istituto della
flessibilità oraria, in relazione alle esigenze di funzionamento del
servizio.
TITOLO III –
CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA
CAPO I – Modalità di
utilizzazione del personale in rapporto al POF
ART. 12 – OPERAZIONI
COLLOCATE ALL’ INIZIO DELL’ANNO SCOLASTICO
Entro un mese
dall’inizio delle lezioni, il D.S. attiverà le procedure per acquisire
all’Istituto le delibere del Collegio in merito:
- alle linee guida del POF,
- all’individuazione delle aree strumentali
al POF,
- all’indicazione dei criteri per la
designazione dei docenti alle funzioni strumentali,
- ai criteri per l’individuazione di
progetti per l’arricchimento dell’Offerta Formativa,
- ai criteri per l’elaborazione dell’orario
didattico, anche attraverso una apposita commissione, che
affiancherà il collaboratore, delegato dal D.S., nella
predisposizione dell’orario delle lezioni.
ART. 13 – CRITERI DI
SCELTA NELL’UTILIZZO DEL PERSONALE DA ASSEGNARE
AI VARI COMPITI.
COMPENSI.
L’utilizzo del
personale nelle varie mansioni, deve essere condotto alla luce dei
seguenti principi:
- gli incarichi devono essere assegnati a
chi fornisce la disponibilità ed è in grado di eseguirli con
competenza e professionalità, tutelando così l’interesse di ciascuno
sia alla crescita professionale, che alla partecipazione ai benefici
economici collegati alle varie mansioni aggiuntive.
Al fine di realizzare
quanto sopra, entro il mese di settembre di ogni anno il D.S. inviterà
tutto il personale ad aggiornare il proprio curriculum.
Gli incarichi
aggiuntivi devono costituire uno stimolo al miglioramento delle
prestazioni professionali secondo lo specifico profilo di appartenenza.
Il D.S., con apposita
comunicazione, renderà noti gli incarichi che intende attribuire,
precisando le prestazioni richieste, la durata delle stesse e il
compenso previsto, indicando, altresì, i termini entro i quali gli
interessati devono far pervenire le richieste all’Ufficio del
Protocollo.
Nel caso che le
richieste per lo stesso incarico siano più di una, il DS procederà alla
comparazione dei titoli di cui alla seguente tabella:
- Disponibilità;
- Titoli specifici;
- Alternanza;
- Minor numero di incarichi rivestiti per
l’anno in corso.
Nel caso di parità,
la precedenza viene data in base all’anzianità di servizio.
Nell’ambito
dell’informazione successiva l’incarico viene comunicato alla RSU, con
una breve scheda – relazione delle valutazioni eseguite.
In mancanza di
domande e per ogni altra eventualità di utilizzazione del personale
esterno all’istituzione scolastica, il DS individua i nominativi
curandone la comunicazione all’Albo.
Nell’ambito dei
progetti approvati dal Collegio, al proponente è riservata la parte
progettuale e il relativo compenso. Il DS compenserà tale voce
contenendo la spesa nei limiti del tetto massimo.
Il DS che abbia
conferito incarichi e compensi a personale esterno provvederà a dare
immediatamente l’informativa successiva alla RSU, che a sua volta, può
formulare osservazioni nel merito.
La procedura appena
descritta non si applica per l’individuazione delle figure strumentali
(per la procedura si rinvia al CCNL), dei due collaboratori del DS
(discrezionalmente individuati dal DS).
ATA
I carichi di lavoro
sono ripartiti in modo equo tra i settori di servizio.
Per ogni settore sono
indicate puntualmente le mansioni e le attività previste dal profilo
professionale di appartenenza.
Per i collaboratori
scolastici sono indicati anche i locali da pulire e il servizio di
sorveglianza da svolgere.
Il personale è
assegnato dal DSGA di concerto con il DS, utilizzando i seguenti
criteri:
1) possesso di titoli
e delle competenze specifiche ed esperienze lavorative, rilevato
attraverso l’aggiornamento di una tabella prevista nel presente
articolo;
2) preferenze
espresse per iscritto entro l’inizio di ogni a.s.;
3) rotazione.
Il conferimento degli
incarichi specifici avviene sulla base dei sottoelencati criteri in
ordine di priorità:
- Disponibilità dell’interessato;
- Professionalità specifica richiesta,
documentata sulla base dei titoli di studio e/o professionali e
delle esperienze acquisite;
- Idoneità di accesso all’area superiore;
- Anzianità di servizio.
ART. 14 –
COMUNICAZIONI, ORDINI DI SERVIZIO E CONVOCAZIONI DI ORGANI COLLEGIALI.
Le comunicazioni, gli
ordini di servizio e le convocazioni degli OO.CC. sono raccolte
nell’apposito registro posto in sala docenti, se riguardano i soli
docent,i e in quello collocato in Segreteria, se relativi al solo
personale ATA.
In ciascun registro
la pubblicazione avviene rigorosamente nell’ordine cronologico, con la
numerazione successiva e la data, in modo che ciascun interessato possa
facilmente rendersi conto della mancanza di eventuali atti.
Ciascun avviso reca
chiaramente la tipologia: ordine di servizio, comunicazione,
convocazione, etc.
Nelle convocazioni,
oltre alla data, ora e durata presumibile della riunione, è indicato
anche il luogo ove è posta a disposizione la documentazione
eventualmente posta a base di delibere da adottare.
L’eventuale
prolungarsi della riunione, se accettata dai componenti dell’organo
collegiale, comporta, comunque, la detrazione dell’intero orario dal
relativo monte ore.
Ogni avviso, o mera
comunicazione, esposto altrove può avere solo il valore di ribadire
quanto comunicato attraverso gli strumenti di cui sopra.
ART. 15 – CHIUSURA
PREFESTIVA
Nei periodi
d’interruzione delle attività didattiche ma, nel rispetto delle attività
approvate nel P.O.F. e, sempre che non intervengano imprevedibili ed
eccezionali esigenze di servizio, è possibile la chiusura della Scuola
e, in particolare,la chiusura nei giorni prefestivi nei periodi delle
vacanze Natalizie, Pasquali e nel periodo compreso tra la fine delle
operazioni di esame e l’inizio dell’anno scolastico . Tale chiusura è
disposta dal Dirigente Scolastico su delibera del Consiglio d’Istituto e
tali giornate vanno fruite dal personale ATA a titolo di recupero ore
eccedenti l’orario d’obbligo. Ogni lavoratore può essere titolare di un
conto-ore, che può essere alimentato dal lavoro straordinario
effettivamente autorizzato e prestato, dalle ore di formazione richieste
dall’Amministrazione e aggiuntive all’orario di lavoro previo parere del
personale ata. Il credito può essere utilizzato in compensazione delle
ore, per permessi brevi per recuperare eventuali ritardi. Per i docenti
il conto può essere alimentato anche da supplenze (escluse quelle
effettuate in ore di completamento dell’orario obbligatorio di servizio
o, comunque, a disposizione), effettivamente autorizzate e prestate e di
cui il docente non chiede il pagamento. Il credito può essere utilizzato
dal personale ata con richiesta anticipata di almeno tre giorni per
riposi compensativi o per i recuperi prestabiliti.
ART. 16 –
ACCERTAMENTO DELLE PRESENZE
L’accertamento della
presenza dei docenti e degli eventuali ritardi è competenza del DS, che
si serve dell’ausilio dello staff di collaboratori e del personale ATA
preposto ai piani.
Allo scopo di
accelerare l’accertamento il DS dispone che i docenti appongano la firma
di ingresso su apposito registro conservato in vicepresidenza. Per il
personale ATA la firma di ingresso ed uscita sarà apposta sul registro
nell’ufficio del personale.
ART. 17 –
ASSEGNAZIONE ALLE CLASSI
L’assegnazione dei
docenti alle classi avviene sulla base della procedura prevista dalla
normativa vigente. A tal fine il DS dovrà acquisire le prescritte
delibere degli Organi Collegiali: del Consiglio di Istituto per quanto
attiene ai criteri generali e del Collegio dei Docenti per gli aspetti
didattici.
Poiché l’atto
dirigenziale ha natura discrezionale, il DS terrà conto degli intessi
personali dei singoli docenti, rappresentati dalle RSU. Il DS potrà
decidere in contrasto con i criteri di cui sopra, ma in tal caso dovrà
motivare per iscritto tale decisione allo scopo di consentire al docente
interessato la valutazione della correttezza dell’operato del DS e, in
caso di non condivisione, poter esporre per iscritto le proprie ragioni.
In ogni caso le parti
si danno reciprocamente atto che il diritto a conservare per continuità
la titolarità delle classi non solo è un diritto per gli allievi ma
anche un diritto del docente.
Allo scopo di
chiarire il significato di continuità nella titolarità di un corso, si
fa presente che la stessa viene in considerazione solo come uno dei
parametri, ma non l’unico né il prevalente, nell’ipotesi di contrazione
dell’organico di istituto e di ri-assegnazione dei docenti alle classi
per effetto della perdita di ore o di cattedre. In ogni caso il DS
salvaguarderà al massimo la continuità dell’insegnamento nelle classi,
mirando a mantenere l’assegnazione del docente alla classe per tutto il
ciclo di insegnamento, rispettivamente nel biennio e nel triennio.
Nel caso di riduzione
del numero di classi in organico di fatto, il personale neo-trasferito
viene assegnato alle classi secondo il punteggio nella graduatoria dei
trasferimenti, con priorità per coloro che abbiano partecipato al primo
movimento.
ART. 18 – UTILIZZO
DEI DOCENTI A DISPOSIZIONE
Il DS o un suo
collaboratore all’uopo incaricato, dispone le supplenze dei docenti,
attingendo dall’elenco dei docenti a disposizione nell’ora, attraverso
il modulo a ricalco, debitamente compilato e controfirmato dal docente
che supplisce o dall’apposito registro predisposto dalla vicepresidenza.
Nei limiti del
possibile, per le sostituzioni sono utilizzati innanzitutto i docenti
che abbiano usufruito di permessi orari e successivamente quelli a
disposizione, cercando di contemperare un’equa distribuzione dei carichi
e preferibilmente, incaricando un docente della classe e/o della stessa
disciplina, anche allo scopo di far beneficiare la classe stessa del
recupero di prestazioni eventualmente non erogate per permessi brevi.
Le ore a disposizione
sono fissate come le ore di lezioni.
Non sono utilizzabili
per le supplenze i docenti impegnati in compresenza (in particolar modo
i docenti di sostegno impegnati secondo l’orario annuale) o in altre,
eventuali, attività di completamento deliberate dal Collegio dei
docenti.
I docenti le cui
classi sono occasionalmente impegnate in altre attività sono a
disposizione per le stesse ore in cui sarebbero stati impegnati nelle
classi. Nel caso di assenza in massa degli alunni di una classe il
docente, per essere legittimamente impegnato in sostituzioni per il
proprio orario giornaliero.
ART. 19 – ORARIO
DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE
L’orario massimo
giornaliero di lezione è di sei ore. In presenza di attività funzionali
all’insegnamento, previste dall’art. 29 CNNL programmate l’ impegno per
un solo docente non può superare le otto ore giornaliere sommate a
quelle di lezione per lo stesso giorno, con almeno 30 minuti di pausa.
Oltre questo monte ore il docente può chiedere ed ottenere di essere
esonerato dall’attività funzionale per la parte eccedente le otto ore.
Le riunioni degli
OO.CC., salvo situazioni impreviste e imprevedibili, che ne esigano la
convocazione, non possono essere programmate per il sabato pomeriggio o
per i giorni di sospensione delle attività didattiche e ciò anche se si
tratti di aggiornamento della seduta.
I docenti impegnati
in più scuole non devono comunque superare le quaranta ore previste dal
CCNL per le attività programmate dal Collegio dei Docenti nell’ambito
delle quaranta ore fissate dall’art. 29 CNNL.
E’ compito del DS
trovare un accordo con il DS di altre scuole per l’utilizzo del monte
ore, anche in relazione all’impegno del docente in altri istituti.
Le riunioni per i
consigli di classe, ad eccezione degli scrutini, sono programmate dal
Collegio dei Docenti su proposta del D.S. e l’articolazione dipende dal
numero delle classi e in ogni caso i docenti possono essere impegnati
per max quaranta ore. Per un’eventuale eccedenza non è previsto alcun
pagamento, per cui il DS propone al Collegio un calendario che tenga
conto dell’onere dei docenti con più di sei classi: anche per casi
imprevedibili ed urgenti l’attività è da considerarsi volontaria.
ART. 20 – RAPPORTI
CON LE FAMIGLIE
I rapporti con le
famiglie sono distinti in collettivi ed individuali. Le modalità e gli
orari per i primi sono stabiliti dal Collegio nell’ambito delle quaranta
ore. Precisato che è obbligo contrattuale del docente, al fine di
assicurare ai genitori l’effettiva fruibilità del servizio, il rapporto
individuale con le famiglie, con delibera del Collegio dei docenti i
singoli docenti indicano alla presidenza un’ora di disponibilità
settimanale previo appuntamento concordato col genitore sia su richiesta
del genitore stesso, sia per convocazione del docente a mezzo di
comunicazione scritta o attraverso qualsiasi altro mezzo di
comunicazione.
ART. 21 – ORARIO
SETTIMANALE DELLE LEZIONI. FORMULAZIONE E GESTIONE
La formulazione
dell’orario settimanale di lezione, nelle sue versioni provvisoria e
definitiva, è di competenza del DS, che può delegare tale compito ad una
commissione composta, eventualmente, da un suo collaboratore e dai
docenti designati dal Collegio a rappresentare le esigenze didattiche.
In ogni caso la
formulazione terrà conto dell’assegnazione del giorno libero ai docenti,
attribuito, nei limiti del possibile, sulla base dei desiderata.
I conflitti generati
da eccesso di richieste negli stessi giorni saranno risolti seguendo,
nell’ordine, i seguenti criteri:
- attribuzione al docente che nell’anno
precedente o, a parità, in quello ancora precedente, non ha potuto
ottenere lo stesso giorno libero richiesto per quello attuale;
- L.104/92;
- attribuzione ai docenti che hanno motivato
la richiesta adducendo una precisa esigenza personale e/o di
famiglia.
- Attribuzione ai docenti con una maggiore
anzianità nell’istituto.
Una seconda
preferenza viene richiesta per esigenze di organizzazione.
Di norma non è
consentita l’interruzione del servizio di docenza (ore buco). Qualora
per motivi organizzativi non sia possibile evitare ciò, se ci sono più
di due interruzioni nell’arco della settimana, il docente interessato ha
diritto a partecipare ad una eventuale suddivisione del fondo in misura
forfetaria, secondo quanto verrà stabilito nella parte economica del
contratto.
Nel caso che ci sia
una richiesta espressa da parte del docente di avere più di due
interruzioni dell’orario settimanale, esse non saranno retribuite.
ART. 22 – ATTIVITA’
IN CONTO TERZI
Se l’utilizzo dei
locali della scuola deve avvenire per attività organizzate da enti
pubblici o privati, avvalendosi anche del personale della scuola, ciò
deve avvenire alle seguenti condizioni:
disponibilità del
personale all’attività aggiuntiva;
retribuzione
dell’attività svolta a carico di chi organizza l’attività e con un
compenso che è oggetto di trattativa separata e con la presenza della
RSU
ART. 23 –
SOSTITUZIONE PERSONALE ASSENTE
Qualora la
sostituzione del personale assente comporti la necessità di variare i
compiti assegnati, è previsto il riconoscimento del diritto alle ore
aggiuntive e/o all’intensificazione per chi sostituisce, nella misura
prevista nella parte economica del contratto.
ART. 24 –
UTILIZZAZIONE IN RAPPORTO AL POF
Qualora il POF
preveda attività per le quali è prevista la presenza di personale ATA in
orario diverso da quello antimeridiano, il DSGA, di concerto con il DS,
può disporre l’orario dei turni o l’utilizzazione di ore di
straordinario.
Tale possibilità è
adottabile anche per le necessità derivanti da corsi di recupero e/o
potenziamento.
Qualora più attività
siano esplicate nello stesso giorno e in contemporanea e non sia
possibile distinguere i compiti derivanti dalle diverse attività, il
personale impegnato ha diritto ad un solo compenso. Se i compensi
previsti sono diversi, il lavoratore ha diritto a percepire il maggiore.
CAPO II – DIRITTI
INDIVIDUALI
ART. 25 – FERIE
La materia è
regolamentata dall’art. 13 e dall’art. 19 CCNL, rispettivamente per il
personale a tempo indeterminato e quello a tempo determinato.
La richiesta di
ferie, per periodi diversi da luglio e agosto va presentata con almeno
sei giorni di anticipo e l’eventuale diniego del DS deve pervenire al
lavoratore non oltre il terzo giorno dall’inoltro della richiesta al
protocollo.
L’istanza di ferie
non deve esser motivata o documentata, a meno che non si tratti di ferie
dei docenti richieste per far fronte ad esigenze personali o familiari
(ex art. 15 CCNL).
Entro il 15 aprile di
ogni anno il personale ATA deve presentare la richiesta di ferie estive
per l’anno scolastico in corso.
In mancanza le ferie
saranno assegnate d’ufficio sulla base delle esigenze di servizio,
assicurando, comunque, 15 giorni lavorativi continuativi di riposo tra
il 1^ luglio e il 31 agosto.
Qualora i periodi
richiesti dai singoli ricadano in periodi di particolare necessità o
coincidano le richieste di più dipendenti , l’Amministrazione può
legittimamente negare la richiesta proponendo periodi alternativi. Il
criterio per accogliere l’istanza sarà quello di tener conto dei periodi
già goduti nel precedente anno scolastico.
Entro il 30 aprile il
DSGA predispone il piano di ferie del personale ATA, tenuto conto delle
esigenze ridotte per l’Istituto in relazione alla presenza di personale
nei mesi estivi e durante la sospensione delle attività didattiche.
ART. 26 – PERMESSI
La materia è
regolamentata dall’art. 15 CCNL. Tutte le richieste vanno documentate.
La documentazione
deve essere presentata all’atto della richiesta ovvero al rientro, nel
rispetto della privacy.
Di norma tutti i
permessi vanno chiesti con almeno tre giorni di anticipo, a meno che si
tratti di motivi personali o familiari non prevedibili.
Il DS non può
rifiutare di giustificare l’assenza per motivi personali o familiari che
siano debitamente documentati e /o autocertificati .A questo proposito
si fa presente che il CCNL offre al dipendente anche la possibilità di
certificare, sotto la propria personale responsabilità (c.d.
autocertificazione) i motivi dell’assenza. Si rinvia espressamente alla
normativa in materia di autocertificazione (DPR 445/2000) in merito alle
modalità e all’oggetto (ciò che può essere autocertificato) delle
dichiarazioni sostitutive di certificazioni.
Per esigenze
impreviste, il permesso per motivi personali o familiari può essere
usufruito anche senza il preavviso anzidetto, dandone comunicazione
telefonica o a mezzo fax entro l’orario di inizio quotidiano delle
lezioni, indipendentemente dal proprio orario di servizio.
ART. 27 – PERMESSI
BREVI
La materia è
regolamentata dall’art. 16 CCNL.
Non è necessario
motivare o documentare la richiesta, che deve essere espressa in forma
scritta.
Le ore di permesso,
vanno recuperate nei due mesi successivi , su indicazione del DS, che
seguirà, prioritariamente i seguenti criteri: a) recupero nelle classi
nelle quali, per effetto del permesso, non si era erogata la prestazione
di insegnamento; b) con supplenza in altre classi.
Il rifiuto al
recupero comporta decurtazione dello stipendio per le ore
corrispondenti.
Il mancato recupero
addebitabile all’Amministrazione non comporta decurtazione dello
stipendio.
In linea di principio
anche i permessi brevi nelle ore di attività funzionali vanno recuperati
ma con prestazioni della stessa tipologia (in altre attività funzionali,
con priorità per quelle per le quali non è stata erogata la
prestazione).
Il docente, che può
effettuare uno scambio di ore con altro docente della stessa classe,
rispettando, così il monte ore per materia, rispetto alla classe, non
entra in regime autorizzatorio. E’ sufficiente che comunichi al DS lo
scambio che si intende effettuare, con 24 ore di anticipo se possibile.
In questo caso il
docente può effettuare uno scambio di ore, con colleghi della propria
classe, fino ad un numero di ore continuative in una settimana pari al
proprio orario settimanale e per non più di un’unica settimana all’anno.
Per i permessi orari
non continuativi, invece, i limiti sono quelli giornalieri e annui
previsti dal CCNL .
CAPO V – NORME DI
SICUREZZA ED APPLICAZIONE DELLA L. 626 e D.M. 80/07
ART. 28 – PRINCIPI
GENERALI
Tutta l’attività dei
lavoratori, del D.S. della RSU e del RLS è sempre improntata alla
partecipazione equilibrata e alla collaborazione attiva nel comune
intento della salvaguardia dell’integrità psico-fisica dei lavoratori,
degli alunni e comunque di tutti coloro che sono coinvolti
nell’organizzazione scolastica, anche se dipendenti di altri enti o
privati nonché alla diffusione della cultura della sicurezza e della
prevenzione.
Le linee guida sono
individuabili in attività di:
monitoraggio ed
individuazione dei criteri di riduzione dei rischi attraverso il piano
di valutazione dei rischi dando preferenza alle misure di protezione
collettiva rispetto a quelle individuali.
Eliminazione dei
rischi o quantomeno alla loro riduzione alla fonte, attraverso lo
strumento della programmazione della prevenzione.
Attuazione delle
misure di protezione individuali e collettive, limitando al minimo
l’esposizione al rischio.
Verifica delle misure
igienico-sanitarie, di emergenza, di pronto soccorso, di lotta
antincendio, di evacuazione, di costrizioni muscolo-scheletriche.
Individuazione
referenti per la vigilanza del divieto di fumo e accertamento delle
infrazioni.
Definizione delle
procedure di formazione, informazione, consultazione, e partecipazione
dei lavoratori.
ART. 29 – RIUNIONE
PERIODICA
La riunione periodica
costituisce il momento di incontro tra i soggetti coinvolti ( DS, RLS,
RSPP) per l’attuazione e la verifica del programma di prevenzione. È
obbligo del DS convocarne almeno una all’anno (art. 11 D. Lgs 626) che
va svolta nel periodo iniziale di ciascun anno scolastico e comunque non
oltre il 15 ottobre. Prima di tale riunione il DS richiede ai soggetti
ed agli enti competenti in materia di edifici scolastici i piani
attuativi dei programmi di intervento per la messa a norma delle
strutture e per la manutenzione necessaria. Tale documentazione va
allegata al documento della valutazione dei rischi.
Nella prima riunione
va verificata l’idoneità dei mezzi di protezione individuale,
l’attuazione e l’efficacia del programma di formazione ed informazione.
Ogni riunione è
convocata con congruo preavviso e con ordine del giorno scritto. Il RLS
può richiedere, in presenza di motivate situazioni di rischio o di
variazioni delle condizioni di sicurezza, la convocazione della
riunione.
ART.
30 - INDIVIDUAZIONE DEI COMPONENTI IL SERVIZIO DI
PREVENZIONE E PROTEZIONE E ATTRIBUZIONI DEI COMPITI
Entro il 15 ottobre
di ogni anno il DS predispone, di concerto con il DSGA, il servizio e
nomina gli addetti al servizio protezione e prevenzione, designa il
responsabile del servizio di protezione, dandone immediata comunicazione
al RLS.
ART. 31 – DOVERI E
DIRITTI DEI LAVORATORI
I lavoratori ed i
soggetti ad essi equiparati devono:
osservare le
disposizioni e le istruzioni ricevute ai fini della protezione propria
ed altrui, individuale e collettiva, utilizzando correttamente macchine,
impianti, attrezzi, dispositivi di sicurezza e mezzi di protezione.
Segnalare
immediatamente al D.S. le deficienze dei mezzi di protezione e le
eventuali condizioni di pericolo, dandone immediata notizia anche al
RLS.
Non rimuovere o
modificare i dispositivi di sicurezza o compiere operazioni o manovre
non di loro competenza o che possano compromettere la sicurezza propria
o di altri.
Collaborare
all’adempimento degli obblighi e delle disposizioni necessarie alla
tutela della sicurezza.
Frequentare i corsi
di formazione e di addestramento inerenti la sicurezza
Accettare la nomina
nella squadra antincendio, evacuazione, pronto soccorso ed emergenza.
Di contro, essi hanno
diritto a:
Essere informati in
modo generale e specifico.
Essere sottoposti a
formazione e informazione adeguata a garantire un’effettiva preparazione
in riferimento non solo alle norme generali, ma al singolo posto di
lavoro e alla singola mansione. La formazione va ripetuta periodicamente
anche in relazione ad eventuali mutamenti della situazione di rischio.
Essere consultati e partecipare, attraverso il RLS, a tutti i momenti
fondamentali di elaborazione e messa a punto delle strategie
prevenzionali. All’interruzione unilaterale delle attività, in presenza
di pericolo grave, immediato ed inevitabile. All’adozione libera di
misure di emergenza, in presenza di pericolo grave, immediato ed
inevitabile.
ART. 32 – COMPENSI
La partecipazione
all’organizzazione ed al coordinamento delle prove di evacuazione, la
nomina nel Servizio di Prevenzione e Protezione ed ogni altra attività
di ausilio alla sicurezza costituendo un diritto-dovere del singolo
lavoratore non comporta il diritto ad una retribuzione a carico del
fondo dell’istituzione scolastica. E’ compito del DS, di concerto con il
RSPP, tendere ad attribuire a ciascun lavoratore compiti in modo da
assicurare che attività fondamentali siano certamente esplicate
superando eventuali assenze e curare la rotazione dei compiti negli anni
sia per assicurare un’equa distribuzione sia per garantire una
diffusione delle competenze in tutto il personale.
ART. 33 –
AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
Entro il 30 ottobre
di ogni anno il DS predispone il piano di informazione e formazione dei
lavoratori sui rischi e sulle misure di prevenzione e protezione,
sull’uso corretto degli impianti e dei mezzi di prevenzione.
Nello stesso termine
è avviato il piano di formazione ed informazione per gli alunni ed il
piano di informazione per i lavoratori non dipendenti dell’istituzione
scolastica.
L’attività di
formazione e informazione è a carico del datore di lavoro e deve
avvenire durante l’orario di lavoro. Eventuali impegni per ore superiori
all’orario di servizio comportano il diritto al recupero.
Il DS curerà anche
che al RLS sia consentita la frequenza tempestiva del corso di
istruzione obbligatorio.
ART. 34 –
ESERCITAZIONI E PROVE DI EVACUAZIONE
In ogni anno
scolastico sono svolte almeno due esercitazioni per il personale addetto
al Servizio di Prevenzione e Protezione.
In ogni anno
scolastico sono svolte almeno due prove di evacuazione totale
dell’istituto, di cui una senza alcun preavviso. Entro il 30 ottobre di
ogni anno sarà effettuata attività di formazione ed informazione per
tutto il personale di nuovo impiego e per gli alunni delle prime classi.
PARTE VI – SALARIO
ACCESSORIO
ART.
35 – COMPOSIZIONE E DESTINATARI DEL FONDO
DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
Il fondo
dell’istituzione scolastica è alimentato da:
- l’apposito finanziamento annuale
dell’istituzione scolastica
- i compensi stabiliti per i docenti
funzioni strumentali
- i compensi per gli incarichi specifici per
il personale amministrativo, tecnico e ausiliario
- indennità di amministrazione per il DSGA
- i residui degli anni precedenti del fondo
stesso
- i residui del fondo supplenze dell’anno
precedente.
A tutte le somme a
qualsiasi titolo incassate dalla scuola per compensare prestazioni del
personale (anche se sono parte di un finanziamento diretto anche a
coprire altre spese quali acquisti e collaborazioni esterne e da
chiunque provengano: Unione Europea, enti locali, privati) possono
accedere:
- docenti e Ata a tempo indeterminato
- docenti e Ata a tempo determinato
- docenti ed ATA in part-time (relativamente
ad attività aggiuntive a carattere non continuativo)
- docenti di religione
- supplenti temporanei assunti dal D.S.,
anche per brevi periodi, se svolgono attività non rinviabili al
ritorno in servizio del titolare
- il DSGA per la sola parte attinente il
compenso di amministrazione, la partecipazione a progetti o corsi
finanziati da esterni.
Sono esclusi dalla
partecipazione al Fondo d’Istituto:
- il D.S.
- chi non ha un rapporto di lavoro
dipendente con la scuola (LSU, dipendenti di cooperative e ditte
appalto pulizia)
- chi ha solo un contratto di prestazione
professionale con la scuola
- Il Responsabile della sicurezza, sia esso
interno o esterno.
Condizioni perché
un’attività possa essere retribuita:
- sia svolta oltre l’orario obbligatorio,
oppure, oltre i normali impegni, anche se nell’orario obbligatorio;
- sia inserita nel piano delle attività
deliberato dal collegio, se si tratta di docente, oppure nel piano
adottato dal D.S a seguito della contrattazione separata, se si
tratta di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario;
- sia assegnata dal D.S. con lettera
d’incarico come da contrattazione.
ART. 36 – ADEMPIMENTI
ANNUALI
Qualora, in un
qualsiasi momento nel corso dell’anno si rendessero disponibili o
pervenissero ulteriori somme al fondo dell’istituzione, il D.S. ne dà
immediata comunicazione alla RSU, proponendo la variazione di quanto già
contrattato.
A seguito della
ripartizione ed in considerazione delle attività previste dal POF, dei
piani di attività dei docenti e del personale amministrativo, tecnico ed
ausiliario, dei criteri generali e dei compensi del contratto
integrativo periferico e dei compensi del contratto nazionale, il D.S.
presenta, entra il 30 giugno, il piano di spesa al Consiglio di Istituto
per la delibera. Il pagamento delle attività svolte è effettuato di
norma entro il 31 luglio e comunque non oltre il 31 agosto.
ART. 37 – INCARICHI
SPECIFICI
Costituiscono
incarichi specifici le prestazioni di lavoro svolte dal personale
A.T.A., durante l’orario di servizio e richiedenti maggior impegno
professionale, tra quelle previste dal profilo professionale di
appartenenza.
In un tempo congruo
con l’inizio delle attività didattiche, il DS, sentito il DSGA, comunica
alle RSU le attività assegnate ai dipendenti nella suddivisione dei
compiti, segnalando quei compiti che comportano un aggravio o maggior
disagio delle prestazioni lavorative o l’assunzione di particolari
responsabilità.
Non possono essere
considerati incarichi specifici attività non rientranti nella figura
professionale del lavoratore, con unica eccezione la sostituzione del
DSGA. Tutte le attività aggiuntive assegnate ai dipendenti saranno
compensate con il fondo ordinario mentre gli incarichi specifici
individuati dalla contrattazione, saranno retribuiti con l’apposita voce
finalizzata del Fondo dell’istituzione scolastica.
Il compenso per gli
incarichi specifici è contrattato subito dopo l’assegnazione delle
mansioni ai dipendenti ATA, tenendo conto delle indicazioni del DSGA
sulla complessità, onerosità, o assunzione di responsabilità che i
singoli compiti, tutti rigorosamente rientranti nel profilo
professionale, comportano.
ART. 38 – FUNZIONI
STRUMENTALI
Sono deliberati dal
Collegio dei docenti il numero e le mansioni delle figure strumentali,
mentre la contrattazione d’istituto, sulla base dei carichi di lavoro a
ciascuna funzione attribuita, ne fissa il compenso a carico della
apposita voce finalizzata. Eventuali somme non assegnate incrementano il
fondo finalizzato nell’anno successivo. In caso di dimissioni nel corso
dell’anno, il compenso sarà attribuito in quota parte.
Il compenso per le
figure strumentali è contrattato prima della nomina delle figure e
subito dopo che il Collegio ne ha stabilito il numero ed i compiti.
ART. 39 –
COLLABORATORI CONTINUATIVI
Sono remunerati come
collaboratori del D.S. non più di due docenti che svolgono attività di
continua collaborazione con il D.S. Il relativo compenso è annualmente
concordato con la RSU in considerazione dell’impegno richiesto, dei
compiti assegnati e delle responsabilità collegate, nell’ambito della
contrattazione per la ripartizione del fondo.
Altre figure di
collaborazione per finalità didattica, possono essere attivate in base
alle esigenze dell’istituzione scolastica ed in accordo con le RSU, ma
la loro individuazione è sottoposta alle procedure stabilite in
contrattazione se il compenso ricade sul fondo d’istituto.
ART. 40 – ATTIVITÀ
COMPLEMENTARI DI EDUCAZIONE FISICA
Per le ore di pratica
sportiva dei docenti di educazione fisica il compenso può essere
forfetario o in misura oraria così come previsto dall’art.87 del CCNL e
in relazione a quanto previsto nel POF. Tale compenso grava sullo
specifico fondo.
ART. 41 – ATTIVITÀ
PAGATE DA RISORSE DIVERSE
Se l’istituto riceve
finanziamenti per attività formative a favore del personale, degli
alunni o di cittadini e parte o tutto di essi è destinato a compensi per
il personale, la RSU ed il D.S. concordano l’ammontare dei compensi.
Tali compensi non possono comunque esser inferiori a quanto stabilito
nelle tabelle del CCNL.
ART. 42 – COMPENSI
PER LE ATTIVITÀ AGGIUNTIVE
Per attività
aggiuntiva si intende ogni attività che non rientra nei compiti e
servizi assegnati ordinariamente al personale, purchè rientranti nel
profilo professionale di appartenenza. Tali compiti vanno quindi
eseguiti in orario diverso da quello del lavoro ordinario, a meno che
particolari necessità dell’amministrazione non rendano indispensabile o
complessivamente meno oneroso lo svolgimento durante il normale orario
di servizio. Di conseguenza deve essere fissato un compenso orario,
mentre è possibile fissare un compenso forfetario nel caso di attività
svolta durante l’orario di servizio.
ART. 43 – VERIFICHE
La RSU controlla
l’applicazione della contrattazione sul fondo attraverso l’informazione,
che è preventiva:
- su tutto quanto riguarda attività e
progetti retribuiti con il fondo o con altre risorse e per quanto
riguarda i criteri di distribuzione
successiva:
- sui nomi e sugl’importi dei destinatari e
su come le risorse sono state utilizzate. Le informazioni, su questi
temi, non possono essere limitate in nome della privacy.
Non è possibile
contrattare la suddivisione del fondo se non si è verificata
l’applicazione della parte economica dell’anno precedente.