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Così si scrive un
c.v.!
Molto più di un
biglietto da visita
Il curriculum vitae
è uno dei documenti più importanti attraverso i quali ci si
presenta a un'azienda. Banalmente, si potrebbe dire che
equivalga al proprio biglietto da visita. Proprio come
questo, quindi, deve contenere delle informazioni essenziali
sul conto di scrive. In particolare, vanno indicati fin da
subito e con estrema chiarezza i propri dati personali e i
recapiti a cui far riferimento.
Una buona idea è
quindi quella di inserire fin dal titolo del curriculum il
proprio nome e cognome, servendosi del grassetto e adottando
una dimensione del carattere leggermente più grande, ma
senza esagerare, rispetto al resto del testo. Meglio ancora
se anche il file in questione viene nominato in maniera
completa, non salvandolo semplicemente come cv, ma
indicandolo immediatamente come il proprio ("Cv Andrea
Bianchi"). Di fatto, essendo notevolissima la quantità di
curriculum ricevuta dai responsabili delle risorse umane, è
opportuno qualificare con precisione il documento con nome e
cognome in modo da garantirne la massima riconoscibilità e
individualità.
In seconda battuta,
vanno inseriti luogo e data di nascita. Questi riferimenti
anagrafici, unitamente alla residenza, consentono ai
selezionatori di farsi un'idea sull'età del candidato, sulla
sua provenienza geografica e sul suo attuale domicilio. Tali
informazioni, naturalmente insieme a quelle relative al
percorso di studi e di esperienze professionali, permetto di
fare alcune congetture in merito al titolare del curriculum,
cercando di capire, ad esempio, quale sia la sua propensione
agli spostamenti. Del resto, in questa sezione dedicata ai
dati personali può essere utile, specialmente per alcuni
mestieri, indicare la disponibilità a trasferirsi, a
viaggiare, a usare l'automobile. Riguardo a quest'ultimo
punto, è possibile indicare di quale patente si è muniti e
se si ha a disposizione una vettura, sempre che abbia senso
rispetto al lavoro per cui ci si candida. Fornire queste
informazioni, infatti, può essere opportuno se l'annuncio a
cui si risponde è per una posizione di agente di commercio o
di autotrasportatore, mentre può risultare incongrua se ci
si vuole proporre per un call center.
Quanto allo stato
civile, per molti selezionatori si tratta senza dubbio di
un'indicazione importante. Soprattutto, inutile negarlo, se
la candidata è una donna, magari in età da marito o, peggio
ancora, da figli. Non essendo però un elemento basilare,
tant'è vero che si può decidere di non renderlo noto neppure
nella propria carta d'identità, si può omettere lo stato
civile e giocarsi le proprie carte in sede di colloquio,
quando verrà più o meno inevitabilmente chiesto.
Da ultimo, i
recapiti per essere contattati. Nonostante la loro
importanza primaria, questi dati vengono spesso "nascosti"
all'interno del curriculum, quando non sono addirittura
tralasciati. È un errore fondamentale. Non solo vanno messi
tutti i riferimenti, ma vanno segnalati quanto più
chiaramente possibile, distinguendoli bene dal resto del
curriculum. Alcuni consigli: indicare solo indirizzi email
che si usano davvero e che vengono controllati di frequente
e mettere solo numeri di telefono effettivamente
utilizzabili. Ad esempio, è inutile inserire il proprio
recapito telefonico di casa se si è costantemente in
ufficio, così come è inopportuno mettere quello dell'ufficio
o il cellulare se si sa già che non si potrà rispondere con
serenità. Nel dubbio, sempre meglio specificare gli orari in
cui si preferirebbe essere chiamati.
Le esperienze
professionali
La sezione dedicata
al percorso professionale è senz'altro una delle più
importanti e significative del proprio cv. Proprio per
questa ragione, è anche tra le più problematiche e complesse
da scrivere.
La tentazione, specie per i più giovani, è quella di
inserire tutto, anche brevissime esperienze di scarso
rilievo. L'attenzione, invece, va focalizzata su periodi di
lavoro di peso oggettivo, nel corso dei quali si sia appreso
un minimo di know how rispetto al ruolo ricoperto. Questo
vale anche nel caso in cui si siano svolti esclusivamente
dei tirocini o dei periodi di stage (di durata minima di 2/3
mesi).
Se invece ci sono stati dei lunghi periodi di inattività,
meglio tentare di contestualizzarli (facendo riferimento a
impegni dovuti ad esempio alla maternità o alla
frequentazione di corsi di formazione) o quantomeno di non
metterli troppo in risalto.
In primo luogo,
quindi, occorre avere chiaramente in testa cosa vale la pena
inserire, cercando di porre in evidenza quelle esperienze
che più si avvicinano alla posizione che si intende
ricoprire rispondendo all'annuncio in questione. Una volta
fatta piazza pulita dei ricordi professionali superflui o
irrilevanti rispetto al lavoro che ci viene prospettato, si
può procedere con l'esposizione del proprio iter lavorativo,
privilegiando come sempre un approccio sintetico e privo di
considerazioni personali.
Dal punto di vista
dell'ordine cronologico, è opportuno iniziare
dall'esperienza più recente (posizione attuale), risalendo
indietro nel tempo fino agli inizi della propria carriera.
Questo, ovviamente, evitando di richiamare le attività
giovanili meno qualificanti.
Per ciascuno dei
lavori effettuati è bene segnalare con chiarezza il nome
della posizione ricoperta, le mansioni svolte, le competenze
sviluppate ed, eventualmente, il numero di persone
coordinate.
Quanto alle informazioni sulle aziende in cui si è operato,
non bisogna scendere troppo nei particolari, ma limitarsi a
indicare solo settore, fatturato e il numero complessivo di
dipendenti.
Non si tratta in ogni caso di notizie fondamentali da
inserire, ma possono rivelarsi utili per permettere al
selezionatore di ricostruire il percorso professionale del
candidato con maggiore precisione e accuratezza.
Stesso discorso
vale per l'indicazione di parametri di tipo economico, che
si possono inserire senza entrare eccessivamente nel
dettaglio, specificando, se lo si desidera, soltanto se si è
assunti, con che contratto e a che livello. Meglio evitare,
invece, richieste dirette in termini salariali, che verranno
eventualmente discusse in sede di colloquio.
Dall'elenco delle
esperienze professionali dovrebbero emergere doti di altro
genere, come ad esempio la capacità di lavorare in gruppo,
la leadership o le attitudini organizzative. Anche il fatto
di aver svolto delle attività all'estero o lontano da casa
può essere interpretato come un segnale di curiosità
intellettuale, della capacità di essere autonomi e di
sapersi adattare e ambientare a contesti diversi.
Un'ultima
considerazione. La sezione del cv dedicata alle esperienze
professionali è una delle più cruciali, quella, per
intendersi, in cui ci si può giocare il posto rispetto a un
candidato concorrente. Vale quindi il principio basilare
secondo il quale è essenziale saper fare marketing di se
stessi. Il che non significa però né "fare il make up" al
proprio curriculum, né, meno che mai, mentire.
Inutile pertanto
indicare posizioni di responsabilità che non si sono mai
ricoperte, né bluffare sul tipo di mansioni svolte. Se anche
riusciste a superare il colloquio, è sicuro che avreste dei
seri problemi nel momento in cui vi fossero affidati dei
compiti di cui non avete idea.
D'altro canto, va
messo in primo piano quello che può essere il proprio
contributo per quella specifica posizione, l'apporto
significativo all'azienda che ci si sente in grado di dare.
Per questo, occorre saper vendere al meglio il proprio
percorso professionale così da renderlo il più possibile
appetibile al selezionatore.
Curriculum studiorum
Secondo la Quinta
Indagine sui Neolaureati effettuata da GIDP/HRDA
(l'associazione dei direttori del personale) e da Monster,
sempre più aziende sono alla ricerca del giovane talento
perfetto: laurea con il massimo dei voti, esperienze di
studio all'estero, conoscenza di almeno una lingua
straniera, disponibilità a viaggiare e a essere flessibili.
E i comuni mortali
che non possono vantare un profilo del genere? Cosa possono
inserire nella sezione "studi" del curriculum? Scoraggiarsi
non serve a nulla, meglio invece tentare di valorizzare il
più possibile il proprio percorso scolastico, con qualche
piccolo accorgimento e astuzia.
È opportuno
innanzitutto inserire le esperienze formative davvero
significative, partendo dalla più recente. A meno che non si
siano frequentati degli asili o delle scuole dell'obbligo
molto particolari (ad esempio, di tipo internazionale o
multilingue) è pertanto perfettamente inutile indicarli. Di
certo più appropriato segnalare immediatamente l'ultimo
traguardo educativo superato, procedendo poi a ritroso sino
alla maturità.
Per quel che
riguarda i master, è bene segnalarne titolo, ente erogatore
e durata, mettendo in rilievo l'eventuale accreditamento
Asfor (l'associazione che certifica i corsi più seri e
qualificati). In questa sede si può anche precisare dove è
stato effettuato il periodo di stage a seguito delle lezioni
in classe, in quale dipartimento aziendale si è stati
inseriti, quali mansioni si sono avute in affidamento, per
quanto tempo.
Rispetto alla
laurea, vanno precisati l'università, la facoltà e il corso
frequentato, la sua durata (triennale, quadriennale,
quinquennale eccetera), l'anno del conseguimento, senza
dimenticare di indicare se il titolo ottenuto fa riferimento
al vecchio o al nuovo ordinamento.
Se la votazione
conseguita è positiva, è conveniente segnalarla. Ancor più
importante, però, è sottolineare se si è diventati dottori
nei tempi stabiliti, fattore estremamente significativo agli
occhi alle aziende. Di fatto, portare a termine il proprio
percorso accademico senza ritardi è segno, secondo molto
selezionatori, di abilità organizzative, di capacità di
agire per obiettivi, di serietà e di impegno, anche se
magari non si è ottenuta la lode. Un piccolo consiglio: se
il voto di laurea è mediocre e si è stati dei fuoricorso di
ferro, allora meglio glissare.
In merito alla
tesi, può aver senso segnalare titolo e relatore se questi
possono destare curiosità o interesse nell'azienda cui ci si
propone, o perché sono affini al suo core business o perché
denotano una certa vivacità intellettuale del candidato.
Moltissimo naturalmente dipende dal tipo di disciplina che
si è studiato e dalla posizione per la quale ci si candida:
occorre quindi ponderare con attenzione quello che si
intende raccontare nel proprio curriculum studiorum.
Infine,
l'esperienza della scuola superiore, specie se molto lontana
nel tempo, può essere riassunta in un paio di righe,
puntualizzando quale istituto o liceo si è frequentato, dove
e con quale voto ci si è diplomati. Come per la laurea, è
preferibile non dare troppo rilievo a una votazione non
ragguardevole.
Lingue, conoscenze
informatiche, hobby e interessi personali
Dopo aver parlato
abbondantemente di sé, del proprio percorso formativo e dei
propri trascorsi professionali, è giunto il momento di
chiudere la stesura del curriculum con alcune precisazioni
tecniche e con un accenno alla propria vita
extraprofessionale. È in quest'ultima parte del cv quindi
che vanno annotate le proprie competenze linguistiche e
informatiche, così come le attività e gli svaghi a cui ci si
dedica nel tempo libero. Naturalmente ciascuna di queste
informazioni richiede una sezione a sé, che deve essere
chiara e sintetica.
Per quel che
riguarda le lingue straniere, va indicato di quali si tratta
e quale sia il proprio livello di preparazione, tanto per lo
scritto quanto per l'orale. I giudizi possono andare dal
sufficiente all'ottimo, ed è bene non barare, visto che può
succedere che in sede di colloquio venga fatto un piccolo
test. Questo accade in special modo nelle multinazionali,
dove spesso è richiesta la conoscenza della lingua parlata
nel Paese dove si trova la casa madre.
Oltre alla propria
competenza linguistica acquisita sui banchi di scuola, può
essere opportuno segnalare anche la frequentazione, seppur
breve, di corsi di idiomi particolari o specialistici, quali
ad esempio di Business English, così come eventuali
esperienze all'estero. Se si sono conseguiti attestati
specifici, infine, vale la pena riportarli, sempre se di un
certo livello.
In questa e in
altre parti del cv (senza trascurare la lettera di
presentazione) occorre comunque fare attenzione a non
riportare in maniera scorretta delle frasi o delle parole in
una lingua straniera. Va pertanto sempre ricontrollato con
accuratezza quanto si è scritto.
Quanto
all'informatica, nel curriculum va innanzitutto precisata la
dimestichezza che si ha con i programmi più diffusi
(Word, Excel, Power Point, Access eccetera). Se ci si
candida per figure ad elevato profilo tecnico, poi, vanno
senz'altro indicate anche le conoscenze più caratteristiche
legate alla funzione. Da segnalare sempre anche il
conseguimento di titoli in corsi di specializzazione e
l'eventuale possesso della patente informatica. Saper usare
Internet e la posta elettronica costituiscono ormai due
requisiti indispensabili per lavorare in ufficio: a meno di
posizioni particolari, meglio sorvolare sulle proprie
abilità in chat o via messenger.
Rispetto ai propri
interessi extraprofessionali, molte persone ritengono
inopportuno se non controproducente inserirli nel cv. In
realtà all'interno del mondo delle risorse umane sta sempre
più prendendo piede il concetto di "worklife balance", vale
a dire che rispetto al passato si tende a dar maggior peso
all' equilibrio fra la vita lavorativa e quella privata. In
tal senso, dimostrarsi persone del tutto prive di passatempi
o interessi al di là della dimensione professionale può
rivelarsi dannoso. D'altra parte, però, occorre come sempre
usare buon senso e riferirsi a hobby che scoprono aspetti
importanti della propria personalità.
Praticare uno sport come il calcio o il basket, ad esempio,
può essere sintomo della capacità di lavorare in team e di
sapersi coordinare e relazionare con gli altri. D'altro
canto, giocare a tennis o nuotare a livello agonistico può
denotare un carattere determinato e uno spirito più
individualistico.
Partecipare ad attività di volontariato o a progetti di
utilità sociale può far considerare un candidato affidabile
e attento alle esigenze altrui, leggere molto, così come
frequentare cineforum o mostre e convegni, aiuta ad
esprimere la propria vivacità intellettuale.
Alcune
considerazioni finali. Rispetto alla redazione del
curriculum, è fondamentale che sia scritto in un buon
italiano, fluente, privo di errori e imprecisioni. Da
evitare la scrittura a mano e, nel caso della battitura al
computer, il ricorso a caratteri poco chiari o goticheggianti.
Se si decide di inviare il proprio cv per posta, anche la
carta scelta deve consentire la massima leggibilità, dev'essere
preferibilmente bianca e va imbustata con accuratezza. Per
concludere, meglio non allegare certificati, attestati o
fotografie a meno che non lo richieda espressamente la
posizione.
Quando un curriculum
non basta
Come si scrive il curriculum ideale? Come presentarsi nel
modo migliore all'azienda presso cui si vuole andare a
lavorare? Cosa sottolineare del proprio percorso
professionale, cosa invece è meglio tacere?
La redazione del cv
è indubitabilmente un passaggio importante nella ricerca di
un primo impiego o di una nuova occupazione, ed è
altrettanto evidente la sua problematicità. Scrivere la
propria storia lavorativa non è in effetti un'impresa
facile, tanto più se occorre essere stringati ed esaurienti,
senza però perdere incisività. Doti di comunicazioni e di
sintesi, quindi, sono le benvenute, ma non si tratta solo di
questo.
Uno dei principali
malintesi relativi alla selezione del personale, infatti,
riguarda proprio la convinzione diffusa secondo la quale è
sufficiente redigere un buon curriculum per candidarsi a una
posizione aperta. In realtà, non esiste il cv perfetto, ne
esistono vari per ciascuna persona, diversi a seconda del
profilo e dell'organizzazione per cui ci si presenta.
In altre parole, è
a partire dalla singola offerta di lavoro che va ricostruito
il proprio percorso di studi e di esperienze professionali,
cercando di enfatizzare di volta in volta quello che
potrebbe essere il contributo positivo che si può apportare
in quel determinato ruolo e in quella determinata impresa.
Dal punto di vista
pratico, pertanto, vanno valorizzati del proprio passato
formativo e lavorativo tutti quegli aspetti che possono
essere apparire come idonei e vantaggiosi agli occhi del
direttore delle risorse umane a cui ci si sta proponendo.
Nel concreto, non si dovrà far altro che usare alcuni
accorgimenti. Ad esempio, sarà opportuno mettere in risalto
certi aspetti che possono essere importanti per questa
azienda e che viceversa sono insignificanti per altre ditte.
Di conseguenza, l'aver frequentato un certo corso di
specializzazione potrà avere rilievo in un certo contesto e
apparire al contrario incongruo in un altro.
In questo senso può
essere assolutamente utile calibrare anche la lettera di
presentazione con grande accortezza, operando per così dire
su due fronti contemporaneamente.
Da un lato va
dimostrato, in poche, efficaci righe che si conosce
l'azienda in questione. Si tratta perciò di sforzarsi di
ottenere anticipatamente delle informazioni circa il mercato
in cui si andrebbe a operare, su quali possono essere i
concorrenti, sulle possibili strategie future del settore
eccetera. Internet può rivelarsi molto proficuo in questo
genere di ricerche, dando senz'altro alla propria
candidatura un elevato valore aggiunto.
Dall'altro lato va fin da subito puntualizzato quello che
potrebbe essere il proprio contributo specifico e
sostanziale nel momento in cui si venisse scelti per il
posto vacante.
In sintesi, è
controproducente, se non inutile, mandare a tutti lo stesso
identico cv, che va invece personalizzato, pensato e
riscritto per ogni annuncio. È bene chiedersi sempre quale
può essere il vero plus che si può offrire, mettersi nei
panni del selezionatore e dare una risposta più che
convincente alla domanda: perché dovrei scegliere proprio
te?
Silvia Zanella
(Virgilio Lavoro)
Si scrive così
I curriculum
vengono spesso usati da chi li riceve per scremare la lista
dei candidati, piuttosto che invitarli a un colloquio. È
molto probabile che la prima persona che leggerà il vostro
curriculum non sarà la stessa che incontrerete all'eventuale
colloquio. Sarà una persona incaricata di smistare i
curriculum e di eliminare quelli non adatti, basandosi su
una semplice lista di requisiti irrinunciabili. Per riuscire
a ottenere un colloquio, dovrete stilare un curriculum in
grado di superare questa fase.
Ecco allora alcune regole di contenuto e di forma da
rispettare assolutamente se non volete che la vostra
avventura finisca ancora prima di incominciare:
• sinteticità:
essere conciso nelle parole e ricco nei fatti. Il tempo
medio di lettura di un curriculum da parte di un
selezionatore è di 20 secondi!
• completezza:
essere esauriente, riportando tutte le informazioni
essenziali per la valutazione del candidato. L’obiettivo è
dimostrare di aderire il più possibile al profilo della
posizione richiesta
• originalità:
personalizzare la forma e i contenuti per catturare
l’attenzione del lettore. Non esiste un curriculum buono per
tutte le stagioni e per tutte le aziende; occorre mirare
bene all’interlocutore prescelto e all’obiettivo per cui ci
si candida. No ai curricula a ciclostile o fotocopia
• sincerità: non
barare sulle informazioni riportate. Nell'evidenziare le
proprie capacità, sostenere i risultati con esempi concreti,
evidenziando i risultati ottenuti
• buona qualità
grafico-visiva: è importante preparare un documento
piacevole non solo da leggere, ma anche da vedere
• deve essere
scritto a macchina o al computer; può essere scritto a mano
solo se esplicitamente richiesto
• deve essere
inviato con una lettera di accompagnamento e di solito è
costruito su due colonne: le voci a sinistra, i dati
personali a destra o comunque con una forma in cui le voci
del curriculum siano ben distinte dai dati personali, per
dare più schematicità e leggibilità al foglio; nel caso di
neodiplomati o neolaureati è sufficiente una sola pagina
oltre alla lettera di accompagnamento
• non dimenticarsi
di allegare sempre l'autorizzazione all'utilizzo dei dati
personali ai sensi del D Lgs 196/2003
Così proprio non si
fa
E' importante
evitare di cadere in errori abbastanza comuni, ed evitare
che il cv venga cestinato in meno di venti secondi:
• la tentazione di
vendersi troppo: essere corretti e sinceri è fondamentale,
perché le esagerazioni sono facilmente verificabili
• le omissioni
• gli errori grammaticali
- la prolissità: un curriculum chiaro e ben strutturato
fornisce all'interlocutore un'immagine più professionale.
Inutili giri di parole, magari noiosi e malscritti,
richiedono lunghi tempi di lettura e sono segnale di
mancanza di sintesi
• una scarsa valorizzazione di aspetti attinenti al lavoro
per cui vi candidate. E' un errore spedire cv uguali per
ogni occasione. Conviene piuttosto personalizzarli a seconda
dell'interlecutore a cui ci si rivolge
• l'aspetto impersonale del curriculum
• un curriculum troppo lungo o eccessivamente sintetico: non
superare mai le due pagine, soprattutto se neodiplomati o
neolaureati
• un curriculum squilibrato nelle sue diverse parti, ma
anche confuso nell'organizzazione
• la presenza di macchie, ritocchi e correzioni
• evitare i salamelecchi: scrivere frasi del tipo "poter
essere inserito nel vostro organico corrisponderebbe alla
massima delle mie aspirazioni professionali" o "desidero
crescere professionalmente attraverso la Vostra azienda,
leader del settore..." è solo controproducente. Chi esamina
il vostro curriculum sa già di essere o rappresentare un
leader e non ha bisogno della vostra conferma; se non lo sa,
sa che state mentendo
• sempre da evitare: "sono un individuo capace, volenteroso,
pieno di iniziativa...". Si dà per scontato che lo siate. E
in ogni caso non sta a voi dirlo
• sempre per quanto riguarda gli hobbies: date un'imagine di
voi che non sia uno stereotipo. Se vi siete laureati in
lettere e indicate come vostro passatempo leggere, date
l'impressione di un'individuo con pochi e circoscritti
interessi. Osate, piuttosto: date modo di far capire (senza
esagerare) che siete una persona poliedrica. In poche
parole: intellettualizzatevi se avete un backgound da
action-men, o sportivizzatevi se la vostra cultura è
umanista
• dopo aver spedito il cv, non presentatevi all'azienda
prima di essere chiamati
• non assillate il vostro destinatario con telefonate e
email giornaliere. Abbiate fiducia nell'azienda e pazienza
nell'attesa di un sospirato colloquio di selezione!
Mai presentarsi
senza lettera
La lettera
d'accompagnamento è in qualche modo ciò che giustifica e dà
ragione del curriculum, che lo valorizza ma non solo. Se ben
impostata, può sottolineare gli elementi che conferiscono al
proprio cv una maggiore valenza, magari evidenziando
l'affinità tra il proprio percorso scolastico e la posizione
per la quale ci si presenta, oppure mettendo in luce
esperienze precedenti di un certo rilievo per la posizione
desiderata.
Il tono della lettera è sicuramente meno formale rispetto al
curriculum vero e proprio, tuttavia è la prima cosa che
leggerà il selezionatore. Dunque bisogna fare di tutto per
cercare di impressionarlo positivamente e accattivarsi il
suo interesse, in modo che la lettura del cv diventi la sua
naturale conseguenza.
Una lettera di presentazione standard, valida un po' per
tutte le posizioni per cui ci si candida, serve a ben poco,
per non dire a niente. Al contrario, si dovrebbe cercare di
personalizzarla a seconda che la vostra sia una risposta a
un'inserzione piuttosto che un'autocandidatura, a seconda
del tipo di azienda, del destinatario e della posizione a
cui aspirate.
Alcuni consigli
pratici:
- è bene che il testo non superi le 10 righe e segua una
scaletta precisa in cui siano indicati l'oggetto della
lettera, la posizione e l'area per cui si candida e un paio
di aspetti del proprio cv che possono dare un valore
aggiunto alla vostra candidatura rispetto ad altre
- la data va sempre indicata in
alto a dx
- per quanto riguarda il destinatario: è sempre meglio
indicare il nome di una specifica persona, oltre
chiaramente a quello della società con relativa ragione
sociale, indirizzo, CAP e città. Nel caso in cui non si
conosca il nome del destinatario indicarne almeno la
posizione o la funzione (solitamente, responsabile della
selezione). Nell'eventualità in cui abbiate incontrato, in
occasione di convegni o eventi particolari, rappresentanti
della società/ azienda, non tralasciate di segnalarlo. Così
come su durante tesi o stage avete avuto modo di avere
contatti con determinate persone all'interno dell'azienda,
inviar loro il cv potrebbe essere certamente utile
- i vostri dati personali possono avere varie collocazioni:
in alto a sinistra, piuttosto che in centro, o in
alternativa a piè di pagina
- la formula di apertura e chiusura dipendono dallo stile
adottato e naturalmente devono rispettare il tono dello
scritto, più o meno formale
- non dimenticate di rendervi disponibili per un eventuale
colloquio di approfondimento che, almeno in questa fase,
rimane l'obiettivo primario
- in ultimo la firma: nome e cognome, evitando il titolo...
non è il momento
Formato europeo per il curriculum vitae
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Nome |
|
[Cognome,
Nome, e, se pertinente, altri nomi
] |
Indirizzo |
|
[
Numero civico, strada o piazza, codice postale,
città, paese ] |
Telefono |
|
|
Fax |
|
|
E-mail |
|
|
Data di nascita |
|
[
Giorno, mese, anno
] |
•
Date (da – a) |
|
[
Iniziare con le informazioni più recenti ed elencare
separatamente ciascun impiego pertinente ricoperto.
] |
•
Nome e indirizzo del datore di lavoro |
|
|
•
Tipo di azienda o settore |
|
|
•
Tipo di impiego |
|
|
•
Principali mansioni e responsabilità |
|
|
• Date (da – a) |
|
[ Iniziare con le informazioni più recenti ed
elencare separatamente ciascun corso pertinente
frequentato con successo. ] |
• Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione |
|
|
• Principali materie / abilità professionali oggetto
dello studio |
|
|
• Qualifica conseguita |
|
|
• Livello nella classificazione nazionale (se
pertinente) |
|
|
Capacità e competenze personali
Acquisite nel corso della vita e della carriera ma
non necessariamente riconosciute da certificati e
diplomi ufficiali. |
Madrelingua |
|
[
Indicare la madrelingua ] |
|
|
[
Indicare la lingua ] |
•
Capacità di lettura |
|
[
Indicare il livello: eccellente, buono, elementare.
] |
•
Capacità di scrittura |
|
[
Indicare il livello: eccellente, buono, elementare.
] |
•
Capacità di espressione orale |
|
[
Indicare il livello: eccellente, buono, elementare.
] |
Capacità e competenze relazionali
Vivere e lavorare con altre persone, in ambiente
multiculturale, occupando posti in cui la
comunicazione è importante e in situazioni in cui è
essenziale lavorare in squadra (ad es. cultura e
sport), ecc. |
|
[
Descrivere tali competenze e indicare dove sono
state acquisite. ] |
Capacità e competenze organizzative
Ad es. coordinamento e amministrazione di persone,
progetti, bilanci; sul posto di lavoro, in attività
di volontariato (ad es. cultura e sport), a casa,
ecc. |
|
[
Descrivere tali competenze e indicare dove sono
state acquisite. ] |
Capacità e competenze tecniche
Con computer, attrezzature specifiche, macchinari,
ecc. |
|
[
Descrivere tali competenze e indicare dove sono
state acquisite. ] |
Capacità e competenze artistiche
Musica, scrittura, disegno ecc. |
|
[
Descrivere tali competenze e indicare dove sono
state acquisite. ] |
Altre capacità e competenze
Competenze non precedentemente indicate. |
|
[
Descrivere tali competenze e indicare dove sono
state acquisite. ] |
Ulteriori informazioni |
|
[ Inserire qui ogni altra informazione pertinente,
ad esempio persone di riferimento, referenze ecc. ] |
Allegati |
|
[
Se del caso, enumerare gli allegati al CV. ] |
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